Puerto Escondido, Oaxaca, Mexico
Una delle prime 10 Surf Locations del mondo.
Famosa come la "Mexican Pipeline" per la somiglianza dell'onda con la Pipeline della North Shore.
Miglior periodo: da aprile a ottobre.
Puerto Escondido Surfing
The largest beach strand of Puerto Escondido, Playa Zicatela Beach, on the top 10 list of surf locations in the world and home of the famous 'Mexican Pipeline'. April to October is the best time- you'll find 5 to 15 foot waves and develop a smooth tube for a nice finish.
APPUNTI DI VIAGGIO:
di Vittorio Lanna, Ostia, Roma
Puerto Escondido mi riempie il cuore di gioia gi al momento dellatterraggio, con quel suo delizioso, piccolo aeroporto che ricorda subito certi film di Bud Spencer ambientati, appunto, in Messico. La sensazione di vedere esattamente ci che ti aspettavi (cosa che -diciamolo- non accade poi cos spesso) ci accompagna anche una volta scesi dallaereo, mentre su una specie di pulmino-taxi, insieme a una coppia di australiani, vediamo per la prima volta Mex-pipe, in un coro di WOoOW! che neanche nei fumetti..
Quel giorno il mare si sentiva particolarmente in vena di dare spettacolo e la playa di Zicatela, che si fa annunciare da una sorprendente scultura delle Mani di Dio in mezzo alle onde ruggenti, mette subito in chiaro una cosa: il surf a Puerto una vera e propria sfida.
Dopo una breve ricognizione nel paesino, decidiamo di fermarci in un albergo a due passi dalla spiaggia, Puerta del Sol, gestito da unautentica Senora messicana. Ha proprio tutto quello che si pu desiderare: camera terrazzata con vista su Mex-pipe, da dove il rumore incessante delle onde ci teneva compagnia anche di notte, piscina circondata da palme e Concha, una fantastica, minuscola, cameriera messicana. Il resto della giornata lo dedichiamo alla ricerca di una tavola da surf allaltezza della situazione. Vista la condizione del mare mi oriento subito verso tavole di una certa misura.. Per un surfista come me, 1,80 m di altezza per ottanta chili di peso, una 6-4 mi sembrava sufficiente.. dopotutto sulle onde nostrane di solito uso una 6-0 e anche nei miei precedenti viaggi (Barbados, Biarritz, Bali, Sry-Lanka,Marocco,Canarie..) non avevo mai sentito la necessit di andare oltre quella misura. Cos, forte della mia esperienza decennale, prendo la 6-4 e il giorno dopo mi butto.
Dopo qualche minuto passato in spiaggia, accanto alla torretta dei Salvavidas, a studiare le onde entro in acqua. La corrente fortissima e ci vuole davvero una forza e una determinazione non da poco per raggiungere il picco. Senza contare che, alla minima esitazione, le onde ti chiudono in faccia senza piet. La particolarit di Mex-pipe, infatti, che dallo stesso picco partono destre e sinistre potentissime. Le serie non si interrompono quasi mai e, una volta entrato, si rischia di rimanere incastrato tra un onda e laltra, incapace sia di tornare a riva che di raggiungere il punto di rottura. La corrente ti strappa le braccia e ti mozza il fiato. Se un onda ti rompe addosso ti spinge gi con una violenza inaudita e, pur essendo il fondo sabbioso, basta limpatto dellonda stessa a spezzarti in due la tavola ed a farti frullare sottacqua per un tempo sufficiente a esaurire laria nei polmoni e perdere i sensi. Quindi, limperativo una volta entrato : rema senza fermarti mai. La minima esitazione pu essere fatale, perch in un attimo puoi ritrovarti con un muro di tre metri dacqua che ti crolla addosso. Solo una volta raggiunto il picco puoi considerarti in sicurezza.. per il momento. Il problema che, di tutto questo, prendi coscienza solo una volta entrato..
E proprio il caso di dire: provare per credere.
Il mio primo incontro con Mex-pipe quasi mortale. La forza fisica e i polmoni non mi mancano, ma una volta raggiunto il picco rimango qualche minuto a riprendere fiato e a studiare la situazione. Accanto a me un gruppetto di locali composto da una decina di persone . Tutti ringhianti . Mi rendo subito conto che il rispetto in acqua qui una componente fondamentale,e si sente piu che in altri spot. Quando la vedo, la mia onda, come se il tempo rallentasse. Il cuore a mille, la concentrazione , la paura e leccitazione.. Consapevole del fatto che un sogno si avvera, prendo la mia prima onda a Puerto Escondito e la scendo con esultanza.. una furia da cavalcare. Dopo le presentazioni continuo per un'altra oretta, sempre immerso in quel turbine di bombe liquide. Leccitazione mi impedisce di prendere seriamente la stanchezza che inizio a sentire. Grande errore. Mai sottovalutare Zicatela. Lultima onda della giornata era fantastica. Due metri e mezzo lisci e potentissimi. Dopo la partenza per londa mi spazza via il piede posteriore, schiantandomi sul fondo. Mi frulla per svariati secondi. Incapace di rendermi conto della direzione in cui nuotare per tornare in superficie trattengo il fiato e aspetto che passi. La tavola, con il leash, mi tira verso il basso costringendomi a seguire la traiettoria dellonda.. sottacqua. I secondi diventano minuti. Alla fine riemergo con la maglietta che mi soffoca. Me ne libero e respiro avidamente. Esco.
Dopo quel primo giorno capisco molte cose. Non si scherza con Mex-pipe: da te vuole sempre il massimo. Quando inizia il calo delle prestazioni meglio uscire subito. Realizzo anche perch i locali non usano il leash. La forza e il peso delle onde lo rendono un ulteriore pericolo per chi cade e va sotto. La tavola viene risucchiata dallonda e continua a tirarti sottacqua finch il vortice non esaurisce la sua spinta micidiale. Meglio lasciarla andare subito. Inoltre, mi rendo conto che quella misura decisamente troppo piccola per me. La cambio con una 6-6, tipo gun.
I giorni passano veloci. La vita a Puerto Escondito costa poco e scorre tranquilla. Tra ristorantini (alcuni tra i migliori gestiti da italiani, come El Jardin) e piccoli locali (il top per noi decisamente Casa Babylon) latmosfera che si respira rilassante e divertente al tempo stesso. Tacos, enchiladas, mohito,tequila e limmancabile birra Corona, orgoglio nazionale: il palato canta soddisfatto. La gente socievole, espansiva. E gi ci sentiamo un po messicani anche noi.
Io prendo confidenza con le onde.
Playa Zicatela lavora sempre. I momenti migliori della giornata sono la mattina presto (troppo presto! sostiene la mia ragazza) e il tramonto, mentre dopo pranzo in genere ci sono un paio dore di stallo a causa del vento.
Nei giorni in cui a Zicatela era veramente troppo grosso mi sposto a La Punta, una spiaggia a cinque minuti di distanza in taxi (per un costo di 2o pesos) che mi regala giornate davvero divertenti. L solo sinistra. Il picco si raggiunge abbastanza facilmente (alcuni locali ci arrivano anche buttandosi dagli scogli) e londa si srotola lungo la costa, che in quel punto forma una larga rientranza concava. La prima volta a La Punta veramente fantastica. Dopo Zicatela mi sembra un parco giochi. Un metro, un metro e mezzo, senza vento. Partenza e subito tubo. Allimprovviso cambia la percezione uditiva e il fragore del mare ondoso viene sostituito da un mugghio pi basso e minaccioso: londa che succhia laria e si chiude dietro di te. E allora listinto di scappare da quel vortice che ti rincorre combatte con la meraviglia e lestasi di ritrovarsi circondato da pareti dacqua blu. Dura solo pochi attimi ma lunghi una vita. Senza parole. Un ricordo indelebile.
Ma la sfida rimane Zicatela. Mex-pipe. Londa cattiva. Nel punto di rottura il mare si mette subito in verticale. Linclinazione dellonda sorprendente, niente a che vedere con gli altri spot oceanici che ho testato. La partenza davvero nel vuoto. Londa velocissima. Nellarco del mese mi tolgo molte soddisfazioni. Listinto si affina, il corpo risponde pi prontamente, si abitua a un certo tipo di prestazioni. Anche lapproccio mentale cambia. Senza scordare la prima lezione che Mex-pipe mi ha dato, comincio ad osare. E una vera e propria conquista arrivare a manovrare senza paura su quelle onde. Le altre persone in acqua sono per lo pi locali, ma verso la fine del mese arrivano anche molti americani, australiani, qualche brasiliano e pochi europei. Si allenano. Il mese successivo a Puerto Escondito cՏ una tappa del Tour mondiale. Ogni giorno una decina di tavole escono spezzate in due dallacqua. I Salvavidas intervengono per un paio di salvataggi davanti ai miei occhi. Una fortuna comunque. Mi riferiscono che mediamente le situazioni che richiedono il loro intervento sono molto pi numerose.. e non sempre vanno a buon fine !!!!!!.
Un paio di giorni li dedichiamo anche allesplorazione dei dintorni.
Le spiaggette intorno a Playa Zicatela sono tutte bellissime: Playa Marinero, con i suoi pellicani e la statua della sirenetta a cavallo di una tartaruga gigante, Playa Manzanillo, con la spiaggia bianchissima e lacqua cristallina (dove la mia ragazza trova uno squaletto morto in acqua, a pochi metri da riva), Playa Carizarillo, ideale per chi alle prime armi con il surf. Ci concediamo anche una gita in barca e andiamo ad incontrare da vicino le tartarughe marine. Nuotiamo con loro.
E alla fine arriva lultimo giorno,mi piange il cuore. Dopo unaltra fantastica mattina di surf dedico le ore che mi restano per sistemare le ultime cose prima della partenza. Rivendo la tavola allo stesso prezzo di acquisto. Il nostro ultimo tramonto mozzafiato. Da cartolina. Sembra davvero che Mex-pipe ci saluti. La vacanza stata perfetta. E io sono ancora tutto intero.
Lascio un pezzo di cuore in questo posto. E un pezzo di Puerto lo porto via con me. Nella mia anima.
31 Ottobre. Puerto Escondido Roma.
PHOTO GALLERY (photo by federica)
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